|
|
|
|
|
|
|
Nemes
Csaba è nato a Kisvárda nel 1966. Dal 1985 al 1989 ha
frequentato l'Accademia Ungherese di Belle Arti (Magyar Képzômûvészeti
Fôiskola), specializzandosi in pittura. L'anno successivo ha ottenuto
una seconda specializzazione in pittura murale; suo maestro è
stato Tölg- Molnár Zoltán. Nel 1996 ha vinto una
borsa di studio dall'Accademia d'Ungheria a Roma, dove ha trascorso
alcuni mesi, soggiornando a Villa Giulia. Vive a Budapest, dove insegna
pittura all'Accademia di Belle Arti. Le sue opere, presentate in esposizioni
anche all'estero, sono presenti in gallerie nazionali e collezioni pubbliche
e private. Nel 2000 ha esposto anche nella Deák Erika Galéria
di Budapest.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
La
motivazione principale per la sua attività artistica è
la ricerca di una personale identità culturale. Dal 1995 al 1998
questa ricerca lo ha condotto ad avere scambi con il suo amico Veress
Zsoltàn, con il quale, durante il periodo degli studi accademici,
fu coinvolto nella realizzazione di film sperimentali. L'esperienza
romana del 1996 ha avuto come conseguenza la creazione di alcune serie
di acquerelli che furono esposti alla Biennale di Istanbul nel 1999
e più tardi anche alla Deák Erika Galéria. Gli
acquerelli sono pitture distinte, ma hanno qualcosa in comune, si completano
a vicenda e abbiamo l'impressione che ci raccontino una storia.
|
|
A Roma Nemes era sorpreso dal fatto che nel Medio Evo per la costruzione
di molte chiese e palazzi venivano utilizzate le rovine di antichi
edifici. Per esempio nel muro di una chiesa erano inseriti pezzi,
ornamenti e frammenti di rilievi di epoca romana. I costruttori
utilizzavano senza scrupolo le rovine delle culture del passato
in una collocazione storica e ideologica completamente differente.
A Nemes piaceva molto questa soluzione, in quanto trovava in essa
qualche cosa di estremamente umano. Questi costruttori, coscientemente,
non aspiravano alla rappresentazione perfetta. |
|
|
|
|
|
Il
soggiorno di Nemes a Roma ha avuto una influenza positiva sull'artista
determinando un punto di svolta liberatorio nella sua intima educazione
e nella sua pittura. Le pitture e i mosaici antichi, che secondo Nemes
rappresentano una certa idea in una forma ridotta e concisa, l'hanno
portato a dipingere in una maniera più facile e libera su piccole
superfici e a vedere le cose semplici e naturali del mondo in un modo
più elegante.
|
|
|
|
|
|
|
|
©
Universitą degli Studi di Padova - Centro Linguistico di Ateneo
progetto: Edit Rózsavölgyi,
realizzazione grafica: Katia Carraro e Erik Castello |
|
Recentemente
ha iniziato una proficua collaborazione artistica con la moglie, Szépfalvi
Ágnes. Insieme hanno prodotto alcune serie di fumetti tratti
da storie inventate da Nemes stesso. Queste opere fanno riferimento
all'idea e in parte alla tecnica del periodo accademico, durante il
quale Nemes faceva film, ma ora questa produzione non richiede di essere
sviluppata o tradotta in film. Questi fumetti rappresentano i problemi
che noi tutti dobbiamo affrontare nella vita quotidiana, ma. Come Nemes
stesso dice, "non necessariamente piangendo e lamentandosi della
vita: possiamo farlo con maggiore sicurezza in noi stessi e meno stress".
|
|
|