home a la lingua ungherese a corsi e livelli a materiale disponibile a borse di studio a esami f
 
torna all'Introduzione
 

 

Lavori di studenti

GULYÁS GYULA

(lavoro realizzato da Roberto Bellocchi,

Patrizia dal Zotto e Laura Sgariotto)

 
     
         
   

Gulyás iniziò negli anni Sessanta come autodidatta; non ha passato tutte le tappe di una educazione accademica, non avendo frequentato né una scuola secondaria d'arte, né l'Accademia: ha frequentato soltanto circoli artistici. Gulyás è entrato in contatto con tutte le personalità più importanti della cerchia accademica. Fece la conoscenza, tra gli altri, di Tibor Vilt, che divenne il suo maestro.

   
         
   

Negli anni Settanta Gulyás era uno dei pochi ungheresi rappresentativi dell'Arte Concettuale in scultura. La fase successiva del suo percorso artistico fu la fase geometrica, caratterizzata dalla brillante composizione di forme geometriche, che lo rese uno dei più interessanti scultori ungheresi di quegli anni.

   
         
   

Agli inizi degli anni Ottanta un nuovo tema scultoreo attirò la sua attenzione: il ritratto. Creò ritratti di gesso e metallo, soprattutto di artisti - come Marilyn Monroe, Alfred Hitchcock, Andy Warhol - e partendo non dai modelli in carne e ossa, ma da fotografie.

   
   

 

   
   

Agli inizi degli anni Novanta Marilyn Monroe divenne il soggetto di una serie di sculture, rilievi, disegni e installazioni. Negli gli anni successivi due viaggi a Roma hanno avuto un grande impatto su Gulyás. Ha iniziato a creare pitture, disegni colorati, e si evolve dallo stile geometrico, di Pop Art, verso uno strano modo di rappresentazione simile all'Art Deco. Sui disegni appaiono cerchi, quadrati, onde, la struttura geometrica si allenta e la composizione viene completata con figure umane.

   
         
   

La serie Ostia Antica, realizzata a partire dal 1994, consiste in disegni e sculture. Con un insieme di forme base - lanterna, vento, sole, alcune forme geometriche arcaizzanti - Gulyás intende evocare Ostia, il porto dell'antica Roma, che ora è distante chilometri dal mare. Gulyás si recava sulla sabbia della costa, scavava fantastiche conchiglie, faceva esperienza del vento, ammirava le ragazze con i capelli fluttuanti e raccoglieva insieme le idee e i principali motivi delle sue opere.

   
         
© Universitą degli Studi di Padova - Centro Linguistico di Ateneo
progetto: Edit Rózsavölgyi,
realizzazione grafica: Katia Carraro e Erik Castello
 

I viaggi a Roma hanno reso l'arte di Gulyás più giocosa e l'hanno arricchita con pittura in aggiunta all'opera plastica. Il mondo geometrico diviene frivolo, ma nello stesso tempo mantiene quegli elementi strutturali che lo hanno caratterizzato da principio.