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Inciso
sobre los vascos |
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Inciso
sobre los vascos |
Inciso
sui baschi |
Pero
ahí está en la Península el pueblo
vasco, proyectado en la perspectiva de su pasado prehistórico,
con una lengua que ha sobrevivido, al menos en parte,
al paso y vecinidad de romanos, visigodos, musulmanes
y castellano-aragoneses. Se crea así la ilusión
de una línea continuada desde la tiniebla
prehistórica hasta el momento actual. El vasco
penetró en la vida histórica, en la que
llegaría a ser española, al despojarse de
su lengua, fragmentada y paralítica culturalmente,
nunca alzada sobre el nivel oral. En España el
vasco nunca se escribió antes de la época
actual, y eso con esfuerzo y artificiosidad. En 1921 yo
oí leer un discurso en vizcaíno que, por
supuesto, yo no entendía, ni tampoco un vasco guipuzcoano
sentado junto a mí en una memorable sesión
de la Academia Vasca. |
Ma
nella penisola ecco il popolo basco, proiettato nella
prospettiva del suo passato preistorico, con una lingua
che è sopravvissuta , almeno in parte, al passaggio
e alla vicinanza di romani, visigoti, musulmani e castigliani-aragonesi.
Si crea così l'illusione di una linea ininterrotta
che va dalla tenebra preistorica fino al momento attuale.
Il basco penetrò nella vita storica , quella vita
che sarebbe diventata spagnola, quando si spogliò
della sua lingua, frammentaria e culturalmente paralitica
e che non si era mai elevata al di sopra del livello orale.
In Spagna il basco non si scrisse mai prima dell'epoca
attuale e questo avviene non senza sforzo e artificiosità.
Nel 1921 udii leggere un discorso in biscaglino che naturalmente
non capivo, ma non lo capiva nemmeno un basco della
Guipuzcoa seduto vicino a me in una assemblea memorabile
dell'accademia basca. |
Sin la ocupación musulmana de la Península
los vascos habrían permanecido en su aislamiento,
recluidos en su zona montañosa, mientras las gentes
de habla románica iban extendiendo su lengua por
la zona del vasco subpirenaico, según demostró
Menéndez pidal en un esléndido estudio.
Existían apegados a la tierra, poco cristianizados,
y sin voz en la historia. Pero emergen como un pueblo
admirable al variar el rumbo y ritmo de su vida, al expresarse
en castellano o navarro-aragonés a este lado del
Pireneo; en gascón, y más tarde en francés,
al otro lado del Bidasoa. Su recio material humano no
adquiere realidad historiable sino al reencarnarse en
formas de vida colectiva ajenas a la suya ancestral
y lo mismo aconteció a sus vecinos de la costa
cantábrica. Los vascos, como los otros pueblos
de la futura España, fueron moldeados por el sistema
personalista de las "castas", se dinamizaron con capacidad
imperante; y al par de otras gentes de la costa cantábrica,
se sintieron hidalgos a nativitate , limpios de
mácula islámica o hebrea. |
Senza
l'occupazione musulmana della penisola i baschi sarebbero
rimasti nel loro isolamento, relegati nella loro zona
montagnosa, mentre le popolazioni di lingua romanica
estendevano gradatamente la loro lingua nella zona basca
subpirenaica, come dimostrò Menéndez Pidal
nel suo splendido studio. Vivevano attaccati alla terra,
poco cristianizzati, e senza voce nella storia. Ma emergono
come popolo stupendo quando cambia la rotta ed
il ritmo della loro vita, quando iniziano ad esprimersi
in castigliano o in navarro-aragonese da questa parte
dei Pirenei , in guascone e, più tardi, in francese
nell'altra sponda del Bidassoa.Il suo rude materiale
umano non acquista realtà storica se non reincarnandosi
in forme di vita collettiva estranee alla sua vita ancestrale
(lo stesso successe ai suoi vicini della costa cantabrica)
.I baschi, come le altre popolazioni della futura Spagna,
furono modellati dal sistema personalista delle "caste",
si vitalizzarono sviluppando capacità di dominio
e, alla stregua di altri popoli della costa cantabrica,
si sentirono idalghi "a nativitate", limpidi
da contaminazione islamica o ebrea.
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Américo Castro La realidad histórica
de España
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